Rêverie 
CENTRO DI PSICOTERAPIA
PSICOANALITICA

COMPLESSO EDIPICO E SCENARI NEVROTICI

Marta Quaentri • Aug 31, 2020
Il mito di Edipo come del resto la funzione psichica riconosciutane da Freud, rappresenta una traccia universale dell’esperienza culturale e psicologica di ogni individuo, e pertanto quella base sicura dalla quale partire verso la conoscenza del mondo psicoanalitico. “Nella tragedia, dunque, non assistiamo semplicemente al cedere dell’uomo di fronte al destino, quanto piuttosto al realizzarsi dell’uomo in un conflitto che dà al destino stesso la sua forma”. Edipo è la tragedia che apre a tutte le forme di verità e la geniale interpretazione che ne ha fatto Freud è senz’altro la più vicina allo spirito di Sofocle, poiché ricalca sapientemente la fragilità dell’uomo, la sua debolezza intrinseca lungi dall’essere padrone delle proprie azioni, la costante tensione che gli appartiene tra frontiera e soglia, soggetto e realtà, Eros e Thanatos e che conferisce tragicità all’esperienza umana. La tragedia è pertanto inesauribile, come pure il conflitto psichico. 
In questo spazio non intendo tracciare il complesso itinerario dell’elaborazione progressiva di questa scoperta, la cui storia richiederebbe la trattazione della psicoanalisi stessa, ma limitarmi a sottolineare il ruolo dell’Edipo nella vita psichica dell’uomo e la funzione che assume nell’arco della sua evoluzione. 
Già nei primi anni di vita, il bambino inizia a sviluppare un affetto particolare nei confronti della madre, la quale all’interno di una relazione simbiotica iniziale gli appare in suo possesso, e ad avvertire il padre come il rivale emblematico di tale fusione. Lo stesso vale per la bambina, la quale si sente contrastata dalla madre nel suo rapporto affettivo privilegiato con il padre. Freud iniziò le prime osservazioni sul complesso edipico, in seguito alla morte di suo padre Jacob avvenuta nell’ottobre del 1886, e in corrispondenza dell’inizio della sua autoanalisi. Le sue notazioni sul tema vennero introdotte per la prima volta nell’Interpretazione dei sogni (1889), e apportarono importanti significati alla comprensione dell’evoluzione della storia dell’umanità e al suo funzionamento mentale. In questo scritto, Freud afferma che il mito di Edipo stesso, sia scaturito da un antico materiale onirico evocato dai disturbi annessi agli impulsi sessuali infantili che derivano dalla relazione con i genitori. A tal proposito, Freud ricorda un passaggio della tragedia in cui Giocasta rassicura il figlio angosciato da un sogno in cui si congiungeva con sua madre: “Il sogno di avere rapporti sessuali con la propria madre è diffuso, oggi come allora, tra molti che lo raccontano sdegnati e stupiti. [...] La trama dell’Edipo è la relazione della fantasia a entrambi questi sogni tipici, e come i sogni degli adulti vengono vissuti con sentimenti di repulsione, così questa leggenda deve accogliere anche orrore e autopunizione.” Con tale sottolineatura, Freud inserisce l’elemento centrale di questa dinamica: il principio di castrazione e la difesa di rimozione annessa. Diversamente dagli stimoli esterni, dai quali si possono immaginare varie strategie di fuga, l’Io non può fuggire dalle proprie pulsioni, afferma Freud in metapsicologia (1915). Pertanto, di fronte ad una meta pulsionale che “reca dispiacere in luogo di piacere”, e in assenza di soluzioni di compromesso per sublimare attraverso il sogno, quindi mediante lo spostamento e la condensazione, la rappresentazione spiacevole su rappresentanti sostitutivi tollerabili dall’apparato psichico, avviene il cosiddetto processo di rimozione. “la sua essenza consiste semplicemente nell’espellere e nel tener lontano qualcosa dalla coscienza”, quel qualcosa che tuttavia non mancherà di lasciare traccia di sé nell’inconscio. Si tratta di rappresentazioni che non hanno potuto trovare spazi rappresentazionali e modalità di elaborazione e che soggiaciono in altre forme nella vita psichica. Tale meccanismo di difesa, come del resto ognuno di essi, assume forma patologica nei termini quantitativi della sua manifestazione e, pertanto, entro certi limiti, risulta un procedimento che la mente attua al fine di difendersi da esperienze intensamente dolorose ed intollerabili, e dunque non avvertito come patogeno dalla psiche. Nell’Interpretazione dei sogni (1989) Freud accenna all’Amleto di Shakespreare sottolineando che, mentre nella tragedia di Sofocle, Edipo può portare alla luce i suoi desideri sessuali infantili, Amleto sembrerebbe costretto a rimuoverli, proprio come nel caso di una nevrosi. Il dramma, in Shakespeare, si dispiega nell’esitazione di Amleto nel portare a termine la vendetta che gli è stata affidata. Le ragioni di questa esitazione non sono rivelate nel testo, tuttavia, sottolinea Freud, l’interpretazione più diffusa ancora oggi è quella di Goethe, il quale riconosce nel personaggio di Amleto, una vitalità paralizzata da un’attività mentale soffocante.
I diversi periodi storici in cui si collocano le due opere, ovvero prima e dopo la nascita di Cristo, rimandano alle considerazioni che Freud apporta alla religione e alla funzione superegoica da essa assunta: “Sembra che anche alla base della formazione della religione stia la repressione, la rinuncia a certi moti pulsionali: essi però non sono, come nel caso della nevrosi, componenti soltanto sessuali, ma pulsioni egoistiche socialmente dannose, alle quali generalmente non manca peraltro anche una componente sessuale. Il senso di colpa conseguentemente alla continua tentazione, l’angoscia dell’attesa come paura della punizione divina, ci sono noti nel campo religioso ben prima che in quello della nevrosi.” Dunque, nel funzionamento psichico di tipo nevrotico, vi sarebbe un “conflitto senza fine” entro le pulsioni dell’Io, tra Es e Super-Io, tra desideri e censure, tra la libido dell’Es e il rigore morale del Super-Io.
In condizioni desiderabili, il complesso edipico giunge al suo superamento attraverso l’identificazione con il genitore del sesso opposto o dello stesso sesso, in luogo del proprio orientamento sessuale. Pertanto, secondo la visione freudiana, il Super-Io non entrerebbe in attività se non dopo il tramonto del complesso edipico e cioè intorno ai cinque anni.
Melanie Klein, concorde con Freud sugli assunti della sua teoria, tuttavia in ragione delle osservazioni maturate durante le sue analisi con i bambini, afferma una datazione anticipata alla comparsa del Super-Io: “era indubitabile che nei miei piccoli pazienti di età compresa fra i due anni e nove mesi e i quattro anni il Super-Io fosse in piena attività già da qualche tempo [...] i miei dati dimostravano che questo primo Super-Io era infinitamente più aspro e crudele di quello dei bambini più cresciuti o degli adulti e che l’ancora debole Io del bambino ne era letteralmente schiacciato. [...] il Super-Io del bambino non coincide con le figure genitoriali reali ma è il derivato di imago dei genitori, di loro configurazioni di fantasia, da lui introiettate; che la sua paura di oggetti reali, la sua angoscia fobica, si fonda sia sul suo timore del Super-Io irreale sia su quello di oggetti che in sé per sé sono reali ma che egli vede, sotto l’influenza del Super-Io, in una configurazione fantastica”. Secondo l’autrice, le prime tracce della comparsa dell’Edipo, si riconoscono a partire dall’anno di vita, quando la manifestazione dell’angoscia, si esprime nella paura di essere divorati o distrutti. Il bambino desidera ardentemente distruggere l’oggetto libidico, e mediante un meccanismo di introiezione dello stesso, teme una punizione commisurata al proprio intento di fare del male, pertanto il Super-Io si manifesta mediante l’oggetto che distrugge, morde e fa a pezzi. Secondo l’autrice, ne consegue che il senso di colpa viene fissato alle fasi sadico-orale e sadico-anale, e le frustrazioni legate al superamento delle fasi orali e anali, assumono il significato di punizioni dando origine all’angoscia. 
“Con ragione si dice che il complesso edipico è il complesso nucleare delle nevrosi, costituisce l’elemento essenziale del contenuto della nevrosi. In esso culmina la sessualità infantile che influenza in modo decisivo, con le sue azioni consecutive, la sessualità dell’adulto. Ad ogni nuovo arrivato fra gli uomini si pone il compito di dominare il complesso edipico; chi non riesce cade in preda alla nevrosi.” In uno scritto del 1896 in cui trattò il tema dell’etiologia della nevrosi, Fred attribuì a questa vasta gamma di disturbi, problematiche legate all’economia nervosa che trovano fonte comune nella vita sessuale dell’individuo da lui definite “disordini dell’economia nervosa”, insorte sia a causa di pratiche nocive della vita sessuale, sia in conseguenza ad eventi significativi dell’infanzia. L’autore distinse due gruppi di nevrosi contrapposte, le “psiconevrosi” le quali includono la nevrastenia e la nevrosi d’angoscia e quello delle grandi nevrosi o “nevrosi attuali”, riguardante l’isteria e le nevrosi ossessive. Nella psiconevrosi nevrastenica riconobbe un quadro clinico monotono, costituito da generale stanchezza, debolezza sessuale e sintomi somatici come mal di testa o costipazione, dovuti a masturbazioni smodate e ed eiaculazioni spontanee. In questi pazienti, dunque, la funzione sessuale genitale non è stata mai raggiunta a pieno. Le nevrosi d’angoscia, invece, presentano un quadro molto più complesso che si rivela a causa di astinenze sessuali forzate, coito imperfetto o interrotto, eccitamento genitale costante ma che non si placa con l’atto sessuale. In questo ambito di nevrosi, si manifesta uno spaccato sindromico costituito da irritabilità, stati di attesa angosciosa, fobie, attacchi di panico, eccesive paure e sintomi somatici come tremolii, vertigini, diarrea cronica, sudorazioni, tachicardia, dispnea, insonnia, ecc. Freud non ricondusse direttamente l’etiologia delle psiconevrosi a predisposizioni ereditarie, tuttavia sottolineo’ che se presenti, esercitano un importante influsso sul loro manifestarsi. 
Per quanto concerne l’inquadramento delle “nevrosi attuali”, la loro analisi richiederebbe una lunga ed accurata trattazione, che per ovvi motivi di sintesi non potrò affrontare in questo spazio, tuttavia, è mio interesse introdurre l’intero quadro delle nevrosi, a motivo del fatto che ognuna di esse è riconducibile ad una traccia psichica di un episodio sessuale prepuberale in cui l’età più comune dei casi da Freud osservati, si aggirava intorno ai quattro o cinque anni, ovvero all’epoca in cui l’autore colloca l’insorgenza della dinamica edipica. 
Nel caso dell’isteria le caratteristiche di tale ricordo relativo alla vita sessuale infantile, si delineano in “un’esperienza precoce di rapporti sessuali con effettiva irritazione degli organi genitali, come conseguenza di un’aggressione sessuale effettuata da un’altra persona [...] Esperienza sessuale passiva prima della pubertà: questa è dunque l’etiologia specifica dell’isteria”. Escluso l’episodio traumatico da un’elaborazione cosciente, in questo caso “l’affetto incapsulato” prende la via dell’innervazione corporea sottoforma di “conversione” e “abreazione”. Tale meccanismo di conversione soffoca l’angoscia che viene manifestata attraverso sintomi somatici quali parestesie, perdita della sensibilità negli arti, disturbi della coordinazione, cecità, afonia, sordità, ecc. Per tali ragioni i pazienti isterici, in uno stato di “belle indifférence”, avvertono scarsa preoccupazione per i propri sintomi. 
Infine, il contesto della nevrosi ossessiva, pur avendo in comune con l’isteria una causa specifica da ricercare in un episodio di seduzione precoce, si differenzia da essa per la partecipazione attiva del bambino al piacere legato ad esso o ad un desiderio sessuale dal quale si è ritratto. La sintomatologia nevrotico-ossessiva, dettagliatamente descritta da Freud nel caso dell’uomo dei topi (1909), si correda di ambivalenza, controllo emotivo, lotta contro i desideri proibiti e un implacabile giudizio e moralismo interno, che spesso conduce al ricorso al pensiero magico come via di fuga da un processo mentale coatto ed astringente.
Concludo, riconoscendo all’Edipo e alle sue funzioni, una dimensione psichica necessaria ed universale connaturata nell’esperienza umana. Un elemento centrale che introduce variabili e dinamismo alle fantasie inconsce e alle rappresentazioni del mondo e che permette l’emancipazione da un narcisismo originario, ritrovando nel padre edipico il terzo salvifico, in assenza del quale la madre rimarrebbe arcaica ed onnipotente nella mente del bambino. 
La società contemporanea assiste a configurazioni complesse dei nuclei familiari, a scenari che sollecitano costantemente il tema del cambiamento e delle rapide trasformazioni, pertanto in questa cornice di riferimento anche l’Edipo si compone di processi di identificazione più ricchi di sfumature e meno definitori, pur mantenendo intatta la sua funzione. 
“Atene è provincia, e Sofocle sarà dimenticato, Edipo invece continuerà a vivere, resterà un tema che pone a noi enigmatici quesiti”. 

BIBLIOGRAFIA:

- Friedrich Dürrenmatt, La morte della Pizia, ADELFHI (1985);
- Freud, L’ereditarietà e l’etiologia delle nevrosi (1896), OPERE II, Bollati Boringhieri (1968); - Freud, Sessualità nell’etiologia delle nevrosi (1898), OPERE II, Bollati Boringhieri (1968);
- Freud, L’interpretazione dei sogni (1899), Einaudi (2012);
- Freud, Tre saggi sulla teoria sessuale e altri scritti (1905), OPERE IV, Bollati Boringhieri (1970);
- Freud, Le mie opinioni sul ruolo della sessualità nell’etiologia delle nevrosi (1905), OPERE V, Bollati Boringhieri (1972);
- Freud, Azioni ossessive e pratiche religiose (1907), OPERE V, Bollati Boringhieri (1972);
- Freud, Teorie sessuali dei bambini (1908), OPERE V, Bollati Boringheri (1972);
- Freud, Metapsicologia. La Rimozione (1915), OPERE VIII, Bollati Boringhieri (1976);
- M. Klein, Primi stadi del conflitto edipico (1928), Scritti 1921-1958, Bollati Boringhieri (1978); - M. Klein, Il primo sviluppo della coscienza morale del bambino (1933), Scritti 1921-1958, Bollati Boringhieri (1978);
- Sofocle, Edipo Re, Laura Correale (a cura di), Universale economica Feltrinelli (1991). 

Opera di Francis Bacon, Edipo e la Sfinge da Ingres (1983) - Sintra Museum of Modern Art, Lisbona
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